Colleghi e colleghe siamo chiamati a convertire in legge il decreto-legge 21 settembre 2021, n. 127, che annuncia con un titolo retorico e fuorviante misure urgenti per assicurare lo svolgimento in sicurezza del lavoro pubblico e privato mediante l’estensione dell’ambito applicativo della certificazione verde.
Il primo articolo della nostra Costituzione pone il lavoro a suo fondamento, cosa succede quando una sequela di decreti minano, erodono, violentano questo fondamento? cosa succede se qualcosa che è un fondamento, un diritto, viene subordinato da un LASCIAPASSARE.
In un altro tempo avremo avuto un’insurrezione di costituzionalisti, intellettuali, sindacati ed invece totale silenzio. Tranne poche voci libere.
Questo Governo attraverso questo decreto vuole di fatto ottenere il medesimo risultato dell’obbligo vaccinale, garantendosi la non assunzione di alcuna responsabilità, in quanto atto formalmente non obbligatorio e rimesso alla libera scelta di ognuno. Una libertà irreale naturalmente.
Se questo Governo avesse a cuore la sicurezza dei lavoratori avrebbe predisposto di certo sistemi di tracciamento, per vaccinati e non, adeguati e gratuiti come in tutti in Paesi civili nella stessa UE.
Se fosse il lavoro e la sua sicurezza il vero scopo di questo Governo e di questa GRANDE AMMUCCHIATA CHE DA DESTRA va SINISTRA, non avrebbe predisposto uno strumento, quello del green pass, concepito INVECE come un’arma di ricatto, DI TORTURA fisica e psicologica, come lo ha definito in modo indecente un ministro di questo Governo. Perché così che per questa maggioranza va trattato il nemico, il disertore, renitente al vaccino.
Questo decreto rappresenta un ulteriore tassello, secondo noi di Alternativa, di una più ampia strategia volta a comprimere le libertà fondamentali, una sensazione che si percepisce chiaramente all’esterno tanto che il quotidiano statunitense Washington Post, dopo l’introduzione dell’obbligo del green pass, sottolinea come l’Italia si sia “spinta in un nuovo territorio per le democrazie occidentali”.
Un nuovo terreno sconosciuto, aggiungo io, in cui le regole le detta solo un uomo, che risponde ai suoi emissari d’oltreoceano. Da un dipendente della Goldam sachs non c’è mica da stupirsi. Stupisce invece che siano così tanti a sostenerlo in quest’aula.
L’Italia si trova in una nuova fase, sempre secondo il WP, provare a capire che livello di controllo la società sia disposta ad accettare.
Ecco cosa siamo: un laboratorio, e questo decreto ne è uno strumento, siamo un laboratorio sperimentale di cosa si sia disposti a perdere, in termini di diritti, dopo mesi di strategia del terrore.
Del resto, cosa può fare chi ha deciso di non accettare l’obbligo vaccinale di fatto già in vigore? Perdere il lavoro? Alcuni lo hanno fatto. UN’ONTA SU TUTTA QUEST’AULA, centinaia di lavoratori sono stati privati di un loro diritto fondamentale.
Manifestare? No, i No green pass sono contagiosi, non possono manifestare, i no Green pass non possono scioperare perché arrivano idranti e manganelli, i no green pass non possono stare pacificamente in Piazza, come Stefano Puzzer colpito da un VERGOGNOSO DASPO PER AVERE MESSO UN TAVOLINO E CREDUTO CHE QUALCUNO AVESSE A CUORE ANCORA QUESTA DEMOCRAZIA.
I no green pass non sono cittadini, sono subcittadini con diritti dimezzati, di questo atto di cui la storia vi chiederà conto, siete tutti responsabili.
La misura introdotta dal Governo Draghi, che vede l’imposizione della certificazione verde sul posto di lavoro, è “uno degli obblighi vaccinali sul posto di lavoro più severo al mondo” si legge sulle pagine del Wall Street Journal, noi siamo più bravi dice qualcuno. Più bravi in cosa mi chiedo? Nel cancellare 70 anni di progresso giuridico e sociale?
L’informazione promossa dal ministero della cultura popolare che invia le veline a stampa e televisioni, che per allineamento al regime fanno invidia alla Cina, dice che tutto va bene, tutta la maggioranza dudù, batte i tacchi a ogni sospiro di Draghi.
Forse però in fondo questo Mario Draghi, nonostante le ondate di bava che affollano le sue scarpe, le odi e i poemi cantati a gran voce da tutti i partiti, più che apprezzato è un’assicurazione sulla durata della legislatura e su quei fondi PPNR che tanto scaldano cuori e mani. Ecco perché qui dentro tutti accetteranno tutto e lo comunicheranno come misure per salvare il Paese.
In queste settimane questo Governo attraverso il Minculp, ci ha abituati a banner comunicativi massivi, martellanti e fuorvianti, che in coro papagallesco hanno coinvolto, parlamentari, Virostar, e giornalisti: Il green pass è strumento di libertà! noi siamo i primi, i migliori.
Ma anche CONTRIBUITO allo sdoganamento di un linguaggio di odio intriso di violenza atto a discriminare, condannare e isolare quelli che con strategica e vile volontarietà vengono definiti: i NoVax senza esserlo, sono centinaia di migliaia di italiani, non una minoranza antiscientifica, e se anche lo fossero una democrazia si misura come tutela e garantisce le minoranze!
Una parola, noVax, semplice per stigmatizzare chi osa muovere ogni contestazione o dubbio sia sul piano giuridico rispetto alle limitazioni imposte, sia sulla sicurezza degli stessi vaccini.
Chiunque contesti quello che voi oggi vi accingete ad approvare è un disertore, un sorcio, un reietto, che non deve essere curato.
Questo decreto ripeto è un insulto alla nostra Costituzione, ai padri costituenti, a chi per questa democrazia ha pagato il prezzo della vita. È una strada pericolosa che legittima un bullismo di Stato in doppio petto che in nome della tutela salute, dell’emergenza perpetua ci priva di ogni libertà.
Se la salute degli italiani fosse in cima alle priorità di questo Governo, per la sanità non sarebbero stati stanziati solo 2 miliardi in più per il Fsn (fondo sanitario nazionale) per ciascuno degli anni 2022-2024, con un altro miliardo e 850 milioni per farmaci e vaccini Covid. Come si può combattere il Covid con un investimento del genere?
Eppure, il Green Pass era nato con uno scopo ben diverso. Il 14 giugno 2021 era stato approvato dal Parlamento e dal Consiglio il Regolamento (UE) 2021/953 che prevedeva un certificato verde digitale per agevolare la libera circolazione sicura dei cittadini nell’UE durante la pandemia.
Il Green pass europeo è nato allo scopo di armonizzazione e garantire la libera circolazione, coerente con i valori a cui l’Unione si inspira.
Questo Governo sta attribuendo, con questo Decreto, alla certificazione verde natura di norma cogente ad effetti di discriminazione e trattamento differenziato!
Con questo decreto si impedisce ai cittadini privi di Green pass di Lavorare, di poter accedere a una serie di attività fondamentali, pregiudicandone la qualità della vita. Questo Decreto lede la dignità umana.
Possiamo cassare con un decreto al principio inderogabile della protezione della dignità delle persone?
Possiamo dimenticare che la nostra Costituzione ART all’art. 2 parla di diritti fondamentali che devono essere garantiti a ciascuno “sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità”
Ribadiamo intanto che siamo in assenza di un obbligo vaccinale, i motivi sono chiari a tutti, siamo di fatto ancora in una fase sperimentale che che se ne dica. Dunque, la posizione del cittadino non vaccinato è pienamente conforme alla legge! anche il suo diritto a non fare tamponi a pagamento ogni 48 ore!
Mentre termina oggi il percorso di questo Decreto discriminatorio e incostituzionale, qualcuno si spinge più in là, come accade da mesi. La libertà arriva sempre dopo qualcosa, dopo l’estate, dopo il Natale, dopo la quinta dose, in un avvicendarsi di misure restrittive e lesive dei diritti fondamentali di ogni cittadino.
Sento che qualcuno vorrebbe addirittura subordinare lo strumento di libertà alla vaccinazione! al tampone ogni 24 h alla terza dose, ORMAI SIAMO ALLA BARBARIE GIURIDICA, ogni limite è superato.
Proprio per questo temo che non sarà l’ultimo degli atti nefasti di questo Governo che questo Parlamento applaudirà come strumento di libertà.
In Francia quando c’è stata l’adozione del pass sanitario, una pluralità di parti sono state chiamate a esprimersi: il Consiglio di Stato, il Parlamento, il Consiglio costituzionale, noi invece abbiamo Mario Draghi, a noi basta lui e la sua corte di yes men.
Noi voteremo no a questo decreto che COMPRIME LE NOSTRE libertà costituzionali fondamentali, VIOLA il principio di eguaglianza, il principio di legalità ed il principio della certezza del diritto.
Siamo convinti che per garantire il diritto alla salute, sia del singolo che della collettività, non servano provvedimenti draconiani atti a punire, escludere, una parte dei cittadini italiani e privarli dei loro diritti fondamentali, in primis il lavoro!
Gli italiani in questa pandemia hanno dimostrato di essere migliori della politica che li rappresenta.
Uno Stato che rispetta la sua storia, la sua Costituzione, i suoi cittadini, non usa strumenti lesivi della dignità delle persone.
Ecco perché proprio noi, che in questa Costituzione ci crediamo, siamo qui a rappresentare tutti i cittadini di qualsiasi posizione siano, per dire No al Decreto della DISCRIMINAZIONE e al Governo dell’odio che lo ha prodotto.
No al Green pass, si al diritto al lavoro senza se senza ma!
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