INTERROGAZIONE
Al Presidente del Consiglio dei Ministri
Per sapere – premesso che:
- a seguito dell’individuazione dell’isola di La Maddalena quale sede ospitante, dall’1 al 12 luglio 2009, il programmato vertice G8 sotto la Presidenza Italiana, con OPCM n. 3716 del 19 novembre 2008 era stata identificata come “Sito di Interesse Nazionale” l’area dell’ex Arsenale della Marina Militare, da sottoporre a interventi di bonifica e ripristino ambientale, nonché alla messa in sicurezza e adeguamento strutturale consono alle necessità del vertice internazionale;
- in particolare, l’area interessata, per un totale di circa 150mila mq, racchiude le superfici comprese tra il molo, le banchine antistanti l’autoreparto, Cala Camiciotto, Molo Carbone, la banchina del deposito cavi Telecom e l’antistante specchio d’acqua;
- per attuare i diversi interventi previsti, tra progettazione e realizzazione, sarebbero stati spesi circa 400 milioni di euro;
- nel corso delle attività preliminari, con OPCM n. 3738 del 5 febbraio 2009, tra le diverse previsioni, all’art. 6, comma 4, veniva disposto che «al fine di assicurare l’immediata redditività degli investimenti effettuati a valere sui fondi FAS ed il loro positivo impatto sullo sviluppo socio-economicodell’isola di La Maddalena, la Regione Autonoma della Sardegna, per il tramite del Commissario delegato di cui all’ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri del 20 novembre 2007, n. 3629, provvede ad espletare procedure selettive accelerate finalizzate all’affidamento in concessione trentennale delle aree demaniali già prese in consegna dalla Struttura Commissariale per l’organizzazione del Grande Evento della Presidenza Italiana del G8, ai fini della gestione del servizio di ricettività alberghiera, del porto turistico e delle connesse strutture ed aree situate nell’ex arsenale, nonché dell’ex ospedale militare di La Maddalena»;
- il bando di gara, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 13 febbraio 2009 n. 19, recava la procedura «per l’affidamento in concessione dei servizi di ricettività alberghiera, del porto turistico e delle connesse strutture ed aree situate nell’area dell’ex arsenale di La Maddalena» con modalità di aggiudicazione secondo l’offerta economicamente più vantaggiosa, ai sensi dell’art. 83 del D.Lgs. 163/2006. Tra le previsioni, il bando stabiliva che l’offerta dovesse articolarsi sul versamento una tantum di una somma non inferiore a 40 milioni di euro e sul pagamento di un canone annuale, il cui importo minimo non è stato peraltro indicato, per tutta la durata della concessione (trent’anni);
- si è aggiudicata la selezione l’unica società partecipante al procedimento, la MITA Resort SRL, per un importo una tantum pari a 41 milioni di euro e un canone annuo di 60mila euro (in trent’anni 1.800.000,00 euro);
- a seguito del terremoto in Abruzzo e della decisione del Governo (D.L. 39/2009) di trasferire a L’Aquila la nuova sede del G8, vennero attivate procedure di rinegoziazione dei termini della convenzione con la MITA Resort SRL, in ragione delle mutate condizioni determinate dalla mancata promozione del sito e delle relative strutture ricettive, situazione che rendeva necessaria una rimodulazione delle previsioni di redditività degli investimenti;
- la convenzione venne stipulata il 9 giugno 2009 per una durata non più trentennale, ma quarantennale, con la riduzione del corrispettivo una tantum, passato da 41 a 31 milioni di euro, restando invece immutato il canone annuale di 60 mila euro;
- l’iter di concessione dell’area alla MITA Resort, con particolare riguardo alla rinegoziazione, è stato oggetto di un procedimento della magistratura contabile, a carico di due alti esponenti della Protezione Civile per presunto danno erariale. La Corte dei Conti – Sezione giurisdizionale Lazio – con sentenza n. 230 del 20 marzo 2014, ha dichiarato inammissibile l’atto di citazione;
- un’altra inchiesta, tuttora in corso, condotta dalla Procura di Tempio Pausania in collaborazione con i Carabinieri del Noe di Sassari, Guardia Costiera e Arpas Sardegna, con la consulenza di un gruppo di esperti in inquinamento ambientale, avrebbe rilevato gravissime inadempienze, superficialità e irregolarità nella conduzione di alcuni interventi di bonifica, costati alla collettività circa 7 milioni di euro;
- in particolare sarebbe stato rilevato che, nel tratto di mare antistante l’ex Arsenale (circa 60mila metri), le procedure impiegate per rimuovere i materiali inquinanti (idrocarburi pesanti e mercurio) avrebbero favorito la dispersione nell’ambiente, e non già la raccolta e l’eliminazione, delle sostante nocive, estendendo a dismisura l’area interessata dall’inquinamento. Nel corso degli interventi sarebbe stato anche demolito il molo Carbone i cui detriti sarebbero stati lasciati sui fondali;
- nel frattempo, la MITA Resort SRL avrebbe avviato le procedure di arbitrato per inadempienza da parte delle Amministrazioni Pubbliche, per autorizzazioni concesse in ritardo, mancata bonifica dell’area etc.;
- il compendio di La Maddalena, dopo la realizzazione delle opere, ha ospitato solo due grandi eventi: il vertice Italo Spagnolo, il 10 settembre 2009, e la competizione velistica Louis Vuitton Trophy, dal 22 maggio al 6 giugno 2010;
- successivamente per l’area è iniziata una fase di progressivo abbandono, con una conseguente incuria e mancata manutenzione delle strutture e degli immobili realizzati per il G8, sia quelli affidati in concessione alla Mita Resort sia quelli rimasti nella disponibilità della Regione Sardegna, come ad esempio l’albergo realizzato nell’ex Ospedale, il cui costo sembrerebbe abbia raggiunto la cifra record di 75 milioni di euro;
- quello de La Maddalena è un compendio a rischio degrado, simbolo di uno Stato che ha dato di sé una dimostrazione vergognosa, da una parte, sperperando ingenti risorse pubbliche, dall’altra, rinunciando a svolgere una rigorosa attività di controllo (le OPCM, compresa quella relativa al Louis Vuitton Trophy, prevedono deroghe assolute e totali all’intero corpus legislativo su appalti, concorrenza, trasparenza e controlli);
- l’economia della Maddalena è stata fortemente vincolata dalla presenza militare, da prima rappresentata dalla Marina Italiana, successivamente, dal 1973 al 2008, da quella americana presente a Santo Stefano con una base di sommergibili nucleari;
- la presenza militare, se ha impedito lo sviluppo di una naturale vocazione turistica considerate le potenzialità del territorio, ha garantito reddito e occupazione attraverso le imprese d’appalto dell’indotto;
- la bonifica e valorizzazione del compendio dell’ex Arsenale, oltre a rappresentare una compensazione all’abbandono dell’isola dei militari, è stata accolta come un’occasione di forte rilancio del tessuto produttivo attraverso l’avvio di attività economiche legate a un comparto strategico per la Sardegna come il turismo che trae fondamento dalle potenzialità naturali e dalle molteplici tradizioni culturali e artigiane del territorio;
- il Governo avrebbe individuato le risorse (11 milioni di euro) necessarie al completamento delle bonifiche, mentre nel mese di aprile 2014 è stato firmato il protocollo d’intesa tra Ministero dell’Ambiente, la Regione Sardegna e il Comune di La Maddalena per l’insediamento del comitato tecnico di coordinamento;
- questo impegno del Governo, seppure importante, apparirebbe contenuto rispetto alle opere incompiute e a fronte di un quadro di riferimenti istituzionali sempre meno definiti per competenze e dove si ravvisa il tentativo delle parti di disconoscere responsabilità e impegni;
- aver declassato La Maddalena da Sito di interesse nazionale a Sito di interesse regionale rappresenta un vero e proprio arretramento dell’impegno dello Stato nell’isola e una evidente ricusazione di responsabilità nella conduzione di una vicenda fallimentare in cui è lo Stato ha ricoperto a tutti gli effetti il ruolo da protagonista.
Se è a conoscenza dello stato in cui versano le strutture e gli immobili realizzati con gli interventi di riconversione del compendio dell’ex Arsenale di La Maddalena.
Se non ritenga opportuno riferire qual è allo stato attuale la condizione del compendio e ricostruire tutti i passaggi che hanno contrassegnato la conversione dell’area, anche per accertare eventuali responsabilità nella gestione dell’opera e nell’aumento esorbitante dei costi.
Se non ritenga opportuno riferire qual è allo stato attuale il rapporto con il concessionario MITA Resort SRL con particolare riferimento al pagamento una tantum e ai canoni annuali.
Quali iniziative intenda adottare per evitare il degrado e la compromissione definitiva del compendio.
Quali iniziative intenda adottare per evitare che la gestione di una situazione caratterizzata da forti criticità debba ricadere interamente sulla Regione Sardegna e sul Comune di La Maddalena.
fonte: www.andreavallascas.it
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