Si chiude un anno, difficile, di crisi economica e sociale senza precedenti, la finzione che tutto vada per il “verso giusto” non è per noi, perché nulla è cambiato se non in senso regressivo. Sarà che questo Paese lo “viviamo” ancora in ogni suo angolo.. Sui giovani soprattutto, il peso di questa congiuntura, meno lavoro, meno diritti. Sulle loro famiglie il carico, loro malgrado, di fungere da ammortizzatori sociali. Le avversità non cambiano la forza dei nostri progetti, ma li rendono più ambiziosi e urgenti da realizzare per il bene del nostro Paese. Auguro a tutti un 2015 di speranza autentica, costruita non sull’illusione, ma sul realismo, sulla voglia di cambiare questo Paese, renderlo migliore, perché equità sociale, opportunità, benessere, lavoro, non siano parole inflazionate nell’eterno spot renziano, ma un diritto riconosciuto a ogni cittadino italiano.
Felice 2015 a tutti voi.
Andrea Vallascas
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