Fondi statali insufficienti a garantire operatività e continuità del servizio, con l’aggravante che le risorse vengono erogate con ritardi inaccettabili. Una situazione generalizzata che colpisce anche quelle realtà virtuose come la Sardegna, tra le prime ad attivare una rete tra i Centri antiviolenza».
È quanto afferma il deputato del Movimento 5 stelle, Andrea Vallascas, in un’interrogazione al Ministro per le pari opportunità e famiglia in merito ai fondi che lo Stato trasferisce alle Regioni per sostenere le attività dei Centri antiviolenza.
«Nel 2017 – spiega Vallascas – le risorse stanziate ammontavano a circa 12 milioni di euro, tra i fondi necessari all’istituzione di nuovi centri (il 33 per cento delle risorse) e al finanziamento di Case rifugio e Centri già in attività. Alla Sardegna, dove sono operativi otto centri, di cui cinque con casa rifugio, per il 2018, sono arrivati 545 mila euro su uno stanziamento complessivo di circa 20 milioni. I fondi statali vengono integrati con quelli regionali».
«All’insufficienza delle risorse – prosegue – si aggiunge il grave problema dei ritardi con cui questi fondi vengono trasferiti. Le risorse relative al 2017, ad esempio, sono state sbloccate a settembre 2018. Di conseguenza, le Regioni hanno avuto l’effettiva disponibilità tra ottobre e dicembre. Infine, per l’effettiva erogazione, i Centri hanno dovuto attendere i tempi tecnici degli uffici regionali».
«Come hanno più volte denunciato le associazioni – aggiunge Vallascas – le risorse sono del tutto insufficienti a garantire adeguatamente l’assistenza e la protezione alle donne vittime di violenza, mettendo in discussioni la continuità stessa del servizio. Ne consegue che, negli anni, molte associazioni hanno dovuto ridurre il personale e la disponibilità oraria, con il passaggio dal full time al part time».
«Al Ministro – conclude – chiediamo, oltre a una dotazione finanziaria maggiore, una maggiore rapidità nell’erogazione dei fondi, prevedendo anche strumenti di monitoraggio della spesa, con la valutazione della qualità dei servizi erogati. Nel complesso chiediamo un rafforzamento dei presidi di protezione e assistenza alle donne vittime di violenza».
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