Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell’economia e delle finanze, al Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:
l’attuale quadro normativo sulla regolamentazione dell’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico è riferibile alla legge n. 99 del 23 luglio 2009;
la suddetta legge in ottemperanza all’articolo 37 prevede a suo tempo l’insediamento del commissario e dei sub commissari, avvenuto il 15 settembre 2009, allorquando prese avvio l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA);
come previsto dal quarto comma dell’articolo suddetto, un apposito decreto del Ministro dello sviluppo economico, da adottare di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, il Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione, il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca e il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, e sentite le Commissioni parlamentari competenti, concluderà il processo di definizione e di organizzazione dell’Agenzia;
nelle more dell’emanazione di tale decreto ministeriale è stata imposta una struttura organizzativa commissariale ad avviso dell’interrogante assolutamente non idonea al conseguimento di alcuna configurazione strategica dell’ENEA e che a distanza ormai di 4 anni dall’emanazione del provvedimento definire transitoria pare un insulto alla ragione;
allo stato dell’arte l’ENEA svolge attività di ricerca scientifica e sviluppo tecnologico avvalendosi di competenze ad ampio spettro e di avanzate infrastrutture impiantistiche e strumentali dislocate presso i nove Centri di ricerca e cinque laboratori di ricerca e che tali infrastrutture, oltre ad operare nell’ambito dei programmi dell’agenzia, sono a disposizione del mondo scientifico e imprenditoriale del Paese con una notevole potenzialità di impatto sulle dinamiche di sviluppo industriale; un patrimonio di conoscenze spesso serbatoio di cervelli costretti a volare verso Paesi più sensibili al valore della ricerca;
l’attuale configurazione ibrida dell’ENEA, divisa tra la sua peculiare missione di ricerca nell’ambito dell’energia e le attribuzioni di servizio che le sono state attribuite negli anni fino ad affievolire e a rendere assolutamente insufficienti le risorse ad essa destinate, ha dimostrato talvolta di non rispondere alle finalità proprie della ricerca scientifica per una evidente mancanza di visione strategica interna e cronica mancanza di risorse altrimenti destinate;
da più parti arrivano segnali sulla volontà dell’attuale Governo di non pervenire a una soluzione di riordino che faccia uscire l’ENEA dall’ultradecennale impasse determinato dalla evoluzione di una strategia energetica nazionale sempre in balia di interessi e correnti trasversali che stenta a recepire gli indirizzi determinati da un quadro energetico profondamente variato dal punto di vista dell’innovazione tecnologica in atto;
in alcuni dei centri di ricerca, come quello della Casaccia, l’invasività dalla SOGIN spa rende ormai impossibile l’operatività istituzionale del centro stesso e impossibile il suo rapporto con il territorio;
malgrado i proclami di facciata, l’attuale Governo ha continuato, allineandosi al passato, nel percorrere la strada del taglio delle risorse e nella mancata riorganizzazione del sistema complessivo della ricerca Italiana –:
quali iniziative, nell’ambito della propria competenza, intendano intraprendere volte:
a) alla definitiva uscita dell’ENEA dalia condizione di commissariamento ormai ultradecennale;
b) alla riorganizzazione dell’ENEA attraverso una determinazione funzionale definita e definibile delle sue funzioni di ricerca da un lato e di supporto amministrativo e tecnico-consulenziale dall’altro;
c) alla salvaguardia delle eccellenze scientifiche e dei programmi nei diversi campi di ricerca in cui l’ENEA è impegnata;
d) alla definizione di una specifica missione dell’ENEA legata da una parte alla visione strategica della politica energetica nazionale e dall’altra alla necessità che essa allacci i suoi rapporti con le realtà industriali che ad essa si rivolgono in un rapporto di interscambio tecnico-operativo;
e) alla disposizione per l’ENEA di adeguate risorse finalizzate alla ricerca, distinte da quanto è necessario per il sostenimento della sua attività amministrativa e tecnico-consulenziale istituzionale;
f) alla ridefinizione delle prerogative dell’ENEA in rapporto all’operatività della società SOGIN spa per quanto attiene al sito della Casaccia;
g) al riordino del quadro complessivo normativo in un ottica di riorganizzazione del sistema della ricerca italiana e delle sue molteplici strutture operanti spesso in palese competizione tra loro nell’aggiudicarsi le scarse risorse a disposizione
Andrea Vallascas
Complimenti per l’articolo. Molto interessante. Continuate cos