La grande menzogna sulla riforma: il finto risparmio che tappa la bocca al popolo
La grande menzogna, non è un’iperbole, questo è la riforma Boschi-Verdini. La campagna referendaria “piddina” ha la sua architrave nella favola del taglio ai costi della politica. Eppure è appena stata affossata alla Camera la nostra proposta di legge sui tagli agli stipendi dei parlamentari che, se accolta, avrebbe portato per gli italiani un risparmio di 87 milioni di euro annui.
In questi giorni il Pd parla di un risparmio di 500 milioni di euro, cifra priva di ogni base documentale. Unici dati attendibili sono quelli diffusi dalla Ragioneria generale dello Stato che parlano di un risparmio di 57,7 milioni di euro. Se il risparmio fosse il principale motivo alla base della riforma, sarebbe stato sufficiente che Matteo Renzi avesse detto sì alla nostra proposta.
L’obiettivo principale della riforma, però, è ridimensionare la sovranità popolare, riducendo gli strumenti di democrazia diretta: il referendum passa da 500 mila a 800 mila firme, le leggi di iniziativa popolare da 50 mila forme alle 150 mila firme, non si votano i senatori, non si sceglie la maggioranza dei rappresentanti alla Camera, nominati dai partiti. In riferimento alla Sardegna poi, il nostro Statuto dovrà essere modificato perché la carica di senatore e consigliere è incompatibile. Gli stessi cento senatori, compresi i sardi, non eletti direttamente, parteciperanno al processo di revisione costituzionale, non risponderanno ai territori ma ai partiti e decideranno il nostro futuro. Vi sentite tranquilli?
fonte : https://www.andreavallascas.it/la-grande-menzogna-sulla-riforma/
articolo pubblicato su cagliaripad il 28/10/2016
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