Le ultime elezioni si sono contraddistinte da un ulteriore decremento dell’affluenza alle urne e sancisce la vittoria del nuovo male della democrazia: l’astensionismo militante.
Per la prima volta nella storia alle Europee ha votato meno di un italiano su due, il 49,69% degli aventi diritto. La metà degli italiani non solo non si sente rappresentato dagli attuali schieramenti ma percepiscono l’UE come un corpo estraneo. Fenomeno non solo limitato all’Italia ma tanti altri Paesi europei, si palesa su tutto la bocciatura dei governi dei due principali stati fondatori: Francia e Germania. L’attivismo guerrafondaio del galletto francese non è cosa gradita ai cugini d’oltralpe e il rallentamento dalla locomotiva tedesca sta indispettendo i tedeschi. La guerra, la conseguente spirale inflattiva, gli scandali e l’estraneità dell’Europa delle banche e delle lobbies rispetto ai popoli europei ha generato un nuovo tipo di rivolta pilotata: il NONVOTO che non abbatte il sistema, ma lo rafforza escludendo i partiti alternativi al sistema.
L’astensione militante è stata attentamente guidata dalle stesse lobbie che hanno affossato il progetto europeo e che nel disegno finale hanno quello dello stravolgimento del principio democratico.
Dal nostro lato l’astensione in Italia, premia le vecchie strutture partitocratiche, PD e FDI, il fideismo ideologico dei Ilaria Salis e Mimmo Lucano boys, uccidendo le alternative ai partiti sistemici. Già si profila la nuova maggioranza Ursula! Il sistema ha vinto ancora grazie al partito del NONVOTO.
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