Poste Italiane: «Tagli insostenibili nell’isola, intervenga il ministero»

da | 25/07/2015 | Atti parlamentari, Interrogazioni, Senza categoria | 0 commenti

Cagliari, 23 luglio 2015 –  «Tagli assurdi che rischiano di accentuare fenomeni come l’isolamento e lo spopolamento di diverse comunità, oltre a creare una molteplicità di disservizi in contesti privi di un adeguato sistema viario».
E’ quanto afferma il deputato del Movimento 5 Stelle, Andrea Vallascas, in un’interrogazione al Ministro delle Attività Produttive in merito al piano di ridimensionamento di Poste Italiane, che nell’isola dovrebbe interessare 16 comuni, e in particolare modo all’impegno assunto da Poste Italiane di rimodulare gli interventi sul territorio in base alle esigenze locali.
«Un lavoro – spiega Vallascas – che avrebbe portato, secondo quanto è stato affermato da Poste Italiane, a rivalutare la situazione di un centinaio di siti in tutta Italia, rispetto alla pianificazione iniziale».
«Per la Sardegna – prosegue – il piano prevede tagli senza alcun apparente criterio visto che  porterebbero alla cancellazione di uffici essenziali come Pirri e Cortoghiana, una frazione di circa tremila abitanti che verrebbe privata dell’unico sportello postale. Stesso discorso per la riduzione di orari e giorni di servizio previsti per altri 14 comuni della Sardegna già in sofferenza per la chiusura di altri servizi pubblici e per l’assenza di un’adeguata rete viaria. Da non sottovalutare che tra gli utenti di Poste italiane si registra un’alta percentuale di anziani».
«E’ evidente – conclude Vallascas – che il piano sia frutto di valutazioni numeriche, non contestualizzate ai casi particolari, ai limiti e alle criticità dei singoli territori. E’ per questo motivo che al Ministro dello Sviluppo Economico abbiamo chiesto di attivarsi per rivedere la situazione dei uffici postali della Sardegna, considerato soprattutto che il piano di ridimensionamento nell’isola avrebbe costi sociali ed economici insostenibili».
Poste Italiane

Poste Italiane

0 commenti

Invia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli Correlati

Esg, Pmi italiane tra migliori Ue (2)

“L’Italia è il Paese con il più alto livello di consapevolezza sui rischi climatici, con il 75% delle imprese che si dichiara molto o abbastanza consapevole. Come risposta per affrontare il cambiamento climatico, il 41% delle imprese italiane ha investito nella produzione di energia da fonti rinnovabili, il dato più alto tra tutti i Paesi…

Pmi, da Generali un Premio per chi punta su Esg (2)

“«Alcune tra le imprese analizzate operano nei settori dell’energia rinnovabile e dell’economia circolare, impiegano persone vulnerabili o con disabilità, anche impegnandosi a favore delle comunità in cui operano» spiega Marco Sesana, group general manager di Generali. «L’intento, in questo modo, non è solo quello di premiare chi è già avanti nel percorso Esg, ma anche…

Medicina naturale alle Hawaii. La rassegna internazionale (6)

“Kōkua Kalihi Valley offre assistenza medica, comportamentale e odontoiatrica, oltre a programmi di sensibilizzazione come lo scambio di biciclette, ed è finanziata in gran parte da fondazioni filantropiche e caritatevoli, donatori privati ​​e una piccola quantità di supporto federale e statale. Nei primi anni 2000, su sollecitazione dei suoi pazienti e delle persone della comunità,…

Dazi imprevedibili. La rassegna internazionale (4)

“E questa volta il suo staff si sta dimostrando accomodante. Scott Bessent, un titano degli hedge fund diventato segretario al Tesoro, era una fonte di conforto per gli investitori. Ora dice che le correzioni del mercato sono “sane” e che l’economia potrebbe trarre beneficio da una “disintossicazione”. Sebbene Trump sia impegnato a introdurre dazi, non…

Fake news e Covid. La rassegna internazionale (5)

“Mentre i fact-checker si sforzano di ripulire il mare dalla disinformazione con il cucchiaino – e mentre, evidentemente, le normative francesi ed europee non riescono a arginare la marea – un’indagine, pubblicata in autunno (…) ha gettato un’ombra di freddezza: una parte dei francesi sarebbe ora diffidente nella lotta contro la disinformazione. (…) Secondo questo…

Archivi