«Fatto gravissimo e inaccettabile: se risultassero vere le voci su presunte manovre per portare al vertice della Consob una personalità gradita all’Esecutivo, sarebbe una pericolosa minaccia da parte della politica all’indipendenza dell’Authority. Alla fine, “il Governo dei migliori” si sta comportando esattamente come quello dei peggiori».
È quanto afferma il deputato Andrea Vallascas (L’Alternativa c’è) in un’interrogazione al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro dell’economia e delle finanze, nella quale chiede chiarimenti in merito alle notizie trapelate in questi giorni secondo le quali il presidente della Consob (L’Autorità italiana per la vigilanza dei mercati finanziari), Paolo Savona, nominato nel 2019, potrebbe lasciare l’incarico prima della scadenza naturale del 2026.
«Si è parlato – spiega Vallascas – di una scelta maturata attorno alla riforma contrattuale dei dipendenti dell’Authority che Savona vorrebbe equiparare a quelli della Banca d’Italia. Ma le motivazioni, secondo alcuni indiscrezioni, potrebbero essere di altra natura visto che la questione del contratto non sarebbe nuova».
«La Consob – aggiunge – ha un ruolo tra i più preziosi e delicati, soprattutto in questa fase istituzionale. Dall’Authority passeranno dossier importanti come il riassetto di Mps e quello su Generali. E, in questo contesto, l’attuale presidente non sarebbe gradito al Governo. Da qui le manovre per provocare un avvicendamento al vertice dell’aut«Se tutto ciò fosse vero – conclude Vallascas – ci troveremmo di fronte a un’inammissibile violazione dell’indipendenza e dell’autonomia istituzionale dell’Authority. Una situazione che rischierebbe, tra l’altro, di danneggiare la reputazione dell’organismo ed esporre il Paese a pericolose azioni speculative. È proprio vero che questo è un Governo dei migliori solo a parlo, ma nei fatti e nelle logiche ricorda il peggio della politica».
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